La Musicoterapia: un efficace strumento per il benessere di ciechi ed ipovedenti

La musica ha il potere di risvegliare le emozioni, di creare una connessione con il proprio mondo interiore, migliorando il benessere e l’umore.

Le persone con disabilità visiva, possono trarre innumerevoli benefici dalla musicoterapia. Si tratta di una disciplina che utilizza la musica come strumento educativo, riabilitativo o terapeutico.

In questo articolo esploreremo come la musicoterapia possa essere una risorsa innovativa e potente per migliorare il benessere e la qualità di vita delle persone non vedenti o ipovedenti.

Benefici della musicoterapia in caso di disabilità visiva

La musicoterapia può offrire una nuova via per esplorare e sperimentare la meraviglia del mondo musicale. Vediamo quali sono i principali aspetti sui quali essa agisce:

  1. Stimolazione sensoriale

La musica fornisce ai non vedenti una straordinaria fonte di stimolazione sensoriale. Gli strumenti musicali come il pianoforte o la chitarra e le voci degli artisti possono essere percepiti attraverso l’udito e il tatto, consentendo una connessione più profonda con la musica e la creazione di un’esperienza multisensoriale.

  1. Stimolazione corporea

La musicoterapia può anche essere utilizzata per stimolare il movimento. Gli esperti utilizzano strumenti musicali come tamburi, campane e strumenti a percussione per incoraggiare le persone con disabilità visive a muoversi in modo coordinato e ritmico. Questo può migliorare la consapevolezza del corpo e la coordinazione motoria.

  1. Espressione emotiva

La musica offre un canale di espressione delle proprie emozioni. Attraverso il suono e il ritmo, i non vedenti possono comunicare e liberare le tensioni emotive in modo creativo, alleviando lo stress e migliorando il loro benessere psicologico.

  1. Potenziamento delle abilità cognitive.

Diversi studi hanno rivelato che la musicoterapia può contribuire a migliorare lo sviluppo del pensiero astratto, della concentrazione e della memoria, tramite l’ascolto e la partecipazione attiva all’esecuzione di uno strumento musicale.

  1. Incremento dell’autostima e della fiducia

L’apprendimento di uno strumento musicale o la partecipazione a sessioni corali offre ai non vedenti un’opportunità di successo e gratificazione personale, incoraggiando un’immagine di sé positiva.

  1. Promozione delle abilità sociali

La musicoterapia rappresenta anche un’occasione per socializzare e connettersi con gli altri. Le sessioni di gruppo offrono un ambiente inclusivo, dove i non vedenti possono condividere l’esperienza musicale e creare legami con persone che condividono interessi comuni.

La musica accessibile alle persone sordo-cieche

Anche le persone con una pluriminorazione sensoriale possono vivere l’esperienza della musica.

Un sordo-cieco può infatti “sentire” la musica attraverso le vibrazioni delle onde sonore o le stimolazioni sensoriali tattili.

Ad esempio, c’è chi la musica la ascolta direttamente sdraiato sul pianoforte, adagiato sulla cassa armonica per percepire le vibrazioni prodotte dalle corde che si trasmettono ai al corpo creando una sensazione di rilassamento e benessere. Oppure, come nel caso di un bambino, appoggiando i piedini sulla cassa acustica di una chitarra. Un altro espediente per avvertire le frequenze musicali può consistere nel tenere fra le mani un palloncino.

Esistono quindi diversi modi per rendere la musica un’esperienza multisensoriale, e permettere anche a chi non vede o non sente bene di viverla e anche partecipare a un evento musicale, come un concerto.

Di recente si è parlato dell’iniziativa dei Coldplay, che nel loro tour italiano hanno voluto sul palco degli interpreti Lis, per tradurre nella lingua dei segni tutto il loro concerto e in modo tale da trasmettere con la gestualità non solo il significato ma anche l’aspetto emotivo della musica.

Hanno inoltre messo a disposizione per gli spettatori con sordità degli speciali zainetti vibranti Sunpac, con sensori che vibrano al suono della musica.

Le persone sordocieche possono avere accanto a sé un interprete di List, la lingua dei segni tattile, in rapporto uno ad uno, che lavora contemporaneamente su due fronti: la traduzione e l’interpretazione.

L’interprete accompagnatore descrive, oltre al testo della canzone, come è vestito il cantante, come si muove sul palco, se balla, se il pezzo che sta suonando è lento o veloce, cosa dice il cantante tra una canzone e l’altra.

In questo modo il concerto è accessibile anche alle persone con problemi con visivi e uditivi, diventando un’esperienza ritmica e comunicativa molto significativa.

 

Conclusioni

Per integrare questo approccio terapeutico nella vita quotidiana di persone con disabilità visiva e/o uditiva e massimizzarne i benefici, è quindi importante rivolgersi a dei professionisti specializzati in musicoterapia, che siano a conoscenza delle specifiche esigenze dei non vedenti ed in grado di adattare le terapie alla singola persona e stabile obiettivi terapeutici individualizzati.

Esistono infatti differenti forme di musicoterapia e vanno esplorate diverse opzioni per trovare quella più adatta alle preferenze e alle esigenze individuali.

È altresì fondamentale la creazione di un ambiente musicale accessibile e sicuro per incoraggiare la partecipazione attiva dei soggetti con disabilità.

Ciò potrebbe includere l’uso di strumenti musicali tattili, partiture in Braille e ambienti acusticamente confortevoli.